mercoledì 27 gennaio 2010

ipad vs padd

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Il 27 Gennaio la apple lancia il suo ipad. "Innovativo" device tattile.

Negli USA, la versione base, con soli 16 Gb di memoria costa 499 dollari; con 32 Gb il prezzo sale a 599 dollari. Se si vogliono 64 Gb si dovranno sborsare ben 699 dollari. Aggiungendo il wi-fi e l'umts, invece,  si partirà da 629 dollari; i 32 Gb e 64 Gb costeranno rispettivamente 729 dollari e 829 dollari.

Considerate le caratteristiche, di "innovativo" c'è soltanto il prezzo. Difficile distinguerlo da classico padd di trekkiana memoria.
















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Il  










lunedì 25 gennaio 2010

Nichi


comunista. cattolico. omosessuale.

e vincente

Lo vota il 73% degli elettori alle primarie del centro sinistra per la presidenza della regione Puglia.

Anche quando non potrebbe far altro che vincere, sembra che il PD si impegni a voler perdere a tutti i costi.

Prendiamo le recenti elezioni primarie il Puglia. Essendo delle elezioni interne al centro sinistra per la definizione del candidato presidente migliore, il PD avrebbe potuto celebrare questo suo mito fondativo. Massimizzandone gli effetti in termini di immagine ed elettorali. 

Invece si affanna alla ricerca di improbabili alchimie politico-istituzionali. E alla fine perde le uniche elezioni che sembrerebbero impossibili da perdere, le proprie primarie.

Se vi sembra strano, immaginate lo scontro tra Ilary e Obama, e poi spiegatemi, se ce la fate, come il partito democratico americano avrebbe mai potuto perdere in quelle elezioni.

Parafrasando Moretti, sembra che la iena (di volpe poco è rimasto) del tavoliere se le inventi proprio tutte per non fare nulla di sinistra. (e pure per non farlo fare agli altri).

 


mercoledì 20 gennaio 2010

democrazia e legalità

Più voci, anche autorevoli vedi  l'articolo uscito oggi su Repubblica.it a firma ZAGREBELSKY ,riassumono il problema del conflitto, sempre latente ma esploso negli ultimi anni, tra magistratura e governo, come un conflitto tra principio democratico e principio di legalità.

Il governo verrebbe legittimato nel suo operare dal voto popolare e democratico. La magistratura dal diritto. Il problema nascerebbe dal voler bilanciare questi due principi.

Convergono su questa posizione ministri della giustizia ed esimi costituzionalisti. Da destra e da sinistra, con qualche, cautissima, riserva al centro. Come già scritto da Zagrebelsky, tutti riconoscono che "il problema c'è". Anche se nessuno sa bene come risolverlo nell'attuale assetto costituzionale. La maggioranza continua a sfornare provvedimenti di chiara natura incostituzionale, se non eversiva, mentre l'opposizione si compiace di non essere al governo e di poter così passare di mano più velocemente possibile la patata bollente. 

Il problema invece non c'è. O meglio, si tratta di un problema diverso.

Il principio di legalità, lo stato di diritto e la democrazia sono espressioni dello stesso sistema politico-sociale. Il fatto che due poteri dello stato confliggano non vuol dire affatto che i principi lo siano. Tutt'altro.

La legittimazione (da lex, legis) popolare e il principio di legalità (da lex, legis) sono invece inestricabilmente connessi. Insieme formano la democrazia. Non può essere altrimenti. Poichè ognuno acquista senso nella relazione con l'altro. Un'elezione al di fuori di un principio legalitario diventa cesarismo. Uno stato di diritto di unica elezione diventa nazismo. Nella loro complementarietà invece, nasce la democrazia.

Al fine di consentire al cittadino di eleggere liberamente i propri rappresentanti, è necessario che questo disponga di diritti civili e politici. Senza questi, l'elezione è una farsa.

Questi diritti fanno parte delle costituzioni e afferiscono direttamente al principio di legalità.

La stessa elezione di Berlusconi non avrebbe alcun senso se fosse stata effettuata ledendo i principi di legalità.

Diritti civili e politici non sono gli unici che danno senso e legittimano l'azione del governo. Lo sono anche i cosìdetti diritti di terza e quarta generazione. I diritti sociali, i diritti dell'identità e della personalità, i diritti ad una vita degna e senza discriminazioni. Il diritto ad un'informazione imparziale e libera.

La magistratura, potere dello stato, ha tra le sue funzioni quella di proteggere l'esercizio di tali diritti (o meglio di giudicare coloro i quali trasgrediscono) . Protegge di conseguenza anche il senso che viene attribuito all'elezione che da potere all'esecutivo. In altre parole legittima l'azione di governo, in quanto certifica e ascrive la procedura formale e quella sostanziale che ha portato l'esecutivo ad essere tale.

D'altronde si commette anche un errore (grasso) quando si dice che l'esecutivo, in Italia, ha certa investitura popolare. Costituzionalmente, invece, l'esecutivo gode della fiducia del parlamento, che può toglierla in qualsiasi momento. E' il parlamento l'organo legittimamente eletto, non il governo. Nè il suo presidente. I frequenti voti di fiducia non sono un segno di ottima saluta del nostro assetto democratico.

Abbiamo quindi almeno 2 aporie nel discorso pubblico sul conflitto tra principi di legalità e legittimazione popolare:

  1. i principi di legalità e quello di legittimazione popolare sono in conflitto. 
    Falso. sono invece necessariamente complementari. La loro relazione da vita alla democrazia.
  2. il governo ha legittimazione popolare, mentre la magistratura ha la salvaguardia della legalità.
    Falso, il governo viene legittimato dal parlamento, che è invece l'organo a legittimazione popolare. La magistratura da senso alla democrazia anche attraverso la salvaguardia dei diritti fondamentali.

L'intreccio del sistema democratico vuole che tutti i poteri dello stato siano legittimi. Non esiste una legittimazione più forte di un'altra. 

Ma allora, da dove provengono i problemi che tutti evocano, non chiarendone però mai, tantomento a sinistra, confini e soluzioni?

A voi la parola.

lunedì 18 gennaio 2010

Filiberto. Un escluso?


ITALIA AMORE MIO(Sanremo 2010)

(Pupo) Io credo sempre nel futuro, nella giustizia e nel lavoro,

nel sentimento che ci unisce, intorno alla nostra famiglia.
Io credo nelle tradizioni, di un popolo che non si arrende,
e soffro le preoccupazioni, di chi possiede poco o niente.

(E. Filiberto) Io credo nella mia cultura e nella mia religione,
per questo io non ho paura, di esprimere la mia opinione.
Io sento battere più forte, il cuore di un’Italia sola,
che oggi più serenamente, si specchia in tutta la sua storia.

(L. Canonici) Sì stasera sono qui, per dire al mondo e a Dio, Italia amore mio.
Io, io non mi stancherò, di dire al mondo e a Dio, Italia amore mio.

(E. Filiberto) Ricordo quando ero bambino, viaggiavo con la fantasia,
chiudevo gli occhi e immaginavo, di stringerla fra le mie braccia.

(Pupo) Tu non potevi ritornare pur non avendo fatto niente,
ma chi si può paragonare, a chi ha sofferto veramente.

(L. Canonici) Sì stasera sono qui, per dire al mondo e a Dio, Italia amore mio
Io, io non mi stancherò, di dire al mondo e a Dio, Italia amore mio

(Pupo) Io credo ancora nel rispetto, nell’onestà di un ideale,
nel sogno chiuso in un cassetto e in un paese più normale.

(E. Filiberto) Sì, stasera sono qui, per dire al mondo e a Dio, Italia amore mio.

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Rifiuto di fornire, per ovvie ragioni, ogni commento.

Lascio agli avventori del blog il piacere di esprimere il loro entusiasmo o disgusto al riguardo.